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Dieta per l'ovaio policistico: cosa mangiare e cosa evitare

La sindrome dell'ovaio policistico - nota anche come ovaie policistiche - è una malattia caratterizzata da uno squilibrio nelle ovaie o nelle ghiandole surrenali femminili, che producono più ormoni maschili rispetto al normale.

La conseguenza è lo sviluppo di cisti (piccoli noduli pieni di fluido) nelle ovaie. Le cause non sono ancora del tutto chiare, sicuramente intervengono fattori genetici, squilibri ormonali, fattori metabolici, sovrappeso e obesità.
Si tratta, quindi, di una patologia multifattoriale.

Le donne possono sviluppare la sindrome dell’ovaio politeistico durante l'adolescenza o in età riproduttiva. In Italia si stima ne siano affette tra il 5% e il 10% delle donne in età fertile.

Quali sono i sintomi?

La sindrome dell’ovaio politeistico può presentarsi in maniera differente da una paziente all'altra, sia in termini di tipologia di sintomi manifestati, sia per la loro intensità che per le alterazioni ormonali rilevabili con i comuni esami di laboratorio.
Fra i sintomi che si manifestano con la sindrome dell'ovaio policistico ritroviamo:

  • Irregolarità del ciclo mestruale;

  • Infertilità;

  • Dolore pelvico;
  • Eccesso di peli su viso, petto, addome e dita;

  • Calvizie o capelli deboli;

  • Acne;

  • Pelle grassa;

  • Forfora.

Qual'è la cura?

La sindrome dell'ovaio policistico non ha alcuna cura. Tuttavia, una corretta alimentazione, esercizio fisico e un trattamento farmacologico possono aiutare a controllarne i sintomi.
Una delle cose più importanti che puoi fare per affrontare la PCOS e migliorare il tuo stato di salute è modificare il modo in cui mangi.
Infatti, opinione condivisa dalla comunità medico scientifica internazionale, la prima strategia terapeutica per la sindrome dell’ovaio policistico è proprio il cambiamento dello stile di vita, che include dieta ed esercizio fisico.

Alimentazione e ovaio policistico

L'alimentazione per le donne con sindrome da ovaio policistico, ha un ruolo fondamentale per affrontare tale patologia e per migliorare la sensibilità all'insulina, stabilizzare i livelli di zucchero nel sangue, migliorare la fertilità, ridurre lo stato infiammatorio e migliorare la regolarità del ciclo mestruale.

Uno dei problemi più comuni della PCOS (sindrome dell’ovaio policistico) è infatti la resistenza all'insulina, colpisce circa il 60% di donne affette da PCOS e fino all'80% che soffrono di obesità.

Inoltre, l'insulina agisce anche sinergicamente con l'ormone luteinizzante, aumentando la produzione di androgeni e aumentando il testosterone.

Perciò è fondamentale tenere bassi i livelli di glucosio nel sangue e, una dieta a basso indice glicemico, rappresenta una valida terapia alimentare.

Come mangiare a basso indice glicemico? Ecco alcuni consigli.

  • Consumare cereali e derivati (farina, pane, fette biscottate, grissini, crackers, pasta, riso…) preferibilmente in forma integrale; consumare cereali “alternativi” come farro, orzo, quinoa, etc…
  • Prediligere le cotture “al dente” e i formati di pasta lunga (spaghetti, linguine…);
  • Aumentare il consumo dei legumi come alternativa ad altri secondi piatti, abbinandoli eventualmente ai cereali creando dei piatti unici;
  • Consumare sempre una porzione di verdura (ad esclusione di alcune tipologie)
    all’interno del pasto;
  • Limitare il consumo di patate e preferire quelle novelle, cotte con la buccia eassociate ad una porzione di verdura;
  • Evitare di consumare troppa frutta, attenendosi alle 2 porzioni giornaliere, preferibilmente consumandola a termine pasto o in associazione a carboidrati complessi e con fibra (es. crackers integrali);
  • Evitare i dolci contenenti zuccheri facilmente disponibili (caramelle, torte, creme e confetture, biscotti, bibite gasate, succhi di frutta…)

Migliore lo stile di vita attraverso una dieta bilanciata con tutti i macro nutrienti, permette di consolidare buoni abitudini alimentari a lungo termine e favorire l'equilibrio ormonale.

Una dieta sana per l’equilibrio ormonale

Il mantenimento di un corretto equilibrio ormonale è un’operazione delicata e complessa, e sarebbe errato pensare che un disturbo endocrino possa risolversi semplicemente assumendo integratori o mettendo in tavola determinati alimenti.
È invece essenziale un approccio integrato e capace di agire a vari livelli, il primo dei quali sarà relativo al miglioramento delle abitudini quotidiane e dello stile di vita.

Consigli a tavola:

  • Consumare in maniera costante e frequente le verdure che oltre a essere ricche in fibre alimentari conservano al loro interno importanti molecole antiossidanti, in particolare se non ci sono problemi intestinali (e.g. colon irritabile) consumare spesso e variando tra rucola, broccoli, cavolfiori, spinaci, carote ecc.;
  • Consumare ad ogni pasto una fonte di cereali (farro, orzo, quinoa...) o fonti di carboidrati integrali in quanto oltre a conservare buona parte di minerali e di vitamine del gruppo B sono ricchi di fibre che permettono un più lento assorbimento della componente carboidratica evitando di conseguenza un eccessivo stimolo insulinemico;
  • Promuovere il consumo di legumi che in quanto ricchi di fibre solubili possiedono importanti e benefiche proprietà a livello endocrino e metabolico;
  • Condire con olio extravergine di oliva;
  • Aggiungere alle insalate semi oleosi;
  • Favorire un buon livello di idratazione corporea;
  • Evitare picchi glicemici in giornata che si verificano soprattutto quando passa molto tempo tra i pasti principali o quando si effettuano piccoli sgarri quotidiani a base zuccherina. È necessario garantire almeno 5 pasti giornalieri di cui 2 a basso impatto calorico con frutta possibilmente a basso indice glicemico o con frutta secca o yogurt magri.

Incrementare l’attività fisica quotidiana

Mantenersi attivi non vuol dire necessariamente svolgere un tipo di attività fisica programmata e intensa, bensì cercare di muoversi il più possibile nell’arco della giornata limitando gli spostamenti con i mezzi, aumentando gradualmente passeggiate e spostamenti in bicicletta, scegliendo di prendere le scale anziché l’ascensore, stando il meno possibili seduti.

Qualora soffrissi di questa patologia e fossi interessato a migliorare la tua alimentazione o a ridurre il grasso corporeo ti invito a contattarmi per una prima consulenza.

Ti aspetto a Milano, nello studio di Via Adeodato Ressi o Via Ciro Menotti.

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