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Attacchi di fame: cause, come combatterli e cosa mangiare

La fame nervosa (stress eating o emotional eating) potrebbe essere definita come una reazione psicologica o psicosomatica negativa che insorge a fronte di specifiche o generiche condizioni di disagio come stress, ansia, noia e tristezza.

Tutte emozioni piuttosto comuni. E chi non ha altre valvole di sfogo può tendere a rifugiarsi nel cibo: mangiare diventa quindi una sorta di meccanismo di compensazione.

La fame nervosa, come suggerisce il nome, si manifesta con un intenso desiderio, ma biologicamente ingiustificato, di mangiare alimenti specifici o diversi ma accomunati da proprietà organolettiche e gustative simili.

Questo non vuol dire che non possiamo concederci un piccolo sfizio ogni tanto: il cosiddetto comfort food è concesso, ma solo se è saltuario e se mi affido ad altri strumenti per affrontare i miei “momenti no".

A cosa è dovuta?
La fame nervosa è scatenata soprattutto da due tipologie di emozioni disagevoli:
- Agitazione e/o ansia;
- Calo del tono dell'umore e depressione.

Come combattere la fame nervosa?
In primis, è necessario identificare il tipo di segnale: se è fame fisiologica, fame nervosa oppure appetito/gusto.

La “fame fisiologica” è quel segnale che arriva solitamente prima dei pasti e si avverte con buco nello stomaco, calo glicemico, irritabilità e tremori. In quel caso conviene consumare il pasto anche se in anticipo rispetto agli orari standard.

La “fame nervosa” è un segnale che può arrivare a qualsiasi ora della giornata ed indipendentemente dal pasto. Spesso è associato a periodi o eventi stressanti, si cerca di consumare cibo per ridurre uno stato di ansia o stress. Ma non è funzionale, in realtà spesso determin,a dopo aver consumato il pasto, sensi di colpa o uno stato emotivo degenerativo.
In questi casi , una volta identificata la fame, è necessario consumare alimenti che richiedono molta masticazione, così da inviare un segnale di sazietà, input al cervello.

Prova a  preparare piatti più elaborati, che richiedano un certo impegno in termini di tempo e attenzione. Se non li sai preparare, potrebbe essere un’ottima occasione per imparare!
Dedica anche il giusto tempo a preparare la tavola per il pasto: il concetto è quello di far diventare il pasto un’esperienza di valore, e non un “tappabuchi” per la noia. No al mangiare in piedi dunque, educhiamoci al valore del pasto.

Mai consumare fonte di zuccheri, tipo biscotti o alimenti uno tira l'altro; oppure patatine o frutta secca, non arriverebbe mai il segnale di stop e si potrebbero consumare grosse quantità di alimento.

In questi casi è bene consumare fonti di fibre, proteiche o di grassi, così da calmare la fame nervosa.

Tipo:

  • Alimenti ricchi in fibra: frutta e verdura cruda (carote, finocchi, cetrioli a listarelle, è bene averli sempre disponibili in frigorifero)
  • Frutta fresca+ yogurt greco bianco
  • Tisane + formelle di weetabix
  • Yogurt bianco + 1 cucchiaino di crema di mandorle o nocciola (crema 100% frutta secca)
  • Pane tostato + hummus di ceci

Spesso la fame nervosa deriva anche da una non regolarità dei pasti, oppure diete troppo ipocaloriche e restrittive.

L' “appetito/gusto”, invece è il desiderio di consumare alimenti diversi dal piano alimentare.
In questo caso si possono preparare ricette più gustose, si possono utilizzare tutte le spezie aromatiche. Solitamente va assecondato e circoscritto a quel pasto.
Si può consumare un quadratino di cioccolato fondente al 70% dopo i pasti pricipali.

Proviamo dunque a raffinare il gusto, la qualità e il piacere della tavola, a dispetto della quantità. Prendiamoci il lato migliore dell’alimentazione e dedichiamoci alla preparazione di piatti diversi dai soliti.

Trovare altre valvole di sfogo?

Se le tue giornate sono troppo statiche, abitudinarie o noiose è più facile incappare nei meccanismi che ti portano a mangiare senza controllo.
L’attività motoria stimola l’autostima e il buonumore.
l buonumore, il movimento e il corretto funzionamento dell’apparato cardio-vascolare comportano il miglioramento della salute, del nostro metabolismo e della nostra soddisfazione. Questo circolo “vizioso” di buone pratiche e buone sensazioni si traduce in una drastica riduzione degli attacchi di fame nervosa.

Chiedere aiuto ad un esperto se necessario
Qualora ti rendessi conto di non riuscire a trovare la forza, la capacità o le strategie per superare questa situazione è bene sempre chiedere aiuto.
Dopo un’attenta valutazione, sarà in grado di fornirti gli strumenti necessari e le strategie utili per far fronte agli impulsi di fame emotiva in modo da divenire autonomo nella gestione delle emozioni e dell’alimentazione.

Ti aspetto a Milano, nello studio di Via Adeodato Ressi o Via Ciro Menotti.

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